Marcel the Shell (2021)
Regia: Dean Fleischer Camp
Titolo originale: Marcel the Shell with Shoes On
Nazionalità: USA
Anno di uscita: 2021
Genere: animazione, commedia, drammatico
Durata: 90’
Fasce età consigliate:
– 08-10
– 11-13
Cast Artistico: Dean Fleischer Camp; Rosa Salazar; Thomas Mann; Lesley Stahl
Sceneggiatura: Dean Fleischer Camp, Jenny Slate, Nick Paley Cinematografia: Bianca Cline Montaggio: Dean Fleischer Camp, Nick Paley Scenografia: Liz Toonkel Produttore: Elisabeth Holm, Andrew Goldman, Caroline Kaplan, Paul Mezey, Dean Fleischer Camp, Jenny Slate, Terry Leonard
Produzione: Cinereach, You Want I Should LLC., Human Woman Inc., Sunbeam TV & Films, Chiodo Bros. Productions
Distribuzione Italiana: Lucky Red, Universal Pictures
Data di uscita: 9 febbraio 2023 (cinema)
Sinossi
La conchiglia Marcel e sua nonna Connie sono rimasti soli nel B&B dove vivono, dopo la sparizione improvvisa del resto della loro famiglia. Quando il regista Dean Fleischer Camp prende in affitto l’appartamento e posta in rete un video di Marcel, milioni di fan si interessano alla sua vicenda e la piccola conchiglia comincia a coltivare la speranza di poter ritrovare i suoi parenti dispersi.
Temi
L’idea che sta dietro il film è quella di utilizzare il molto piccolo per parlare del molto grande. Protagonista assoluto del ritratto audiovisivo che il regista gli dedica, Marcel dà voce ai suoi pensieri e ai suoi sentimenti, parlando di solitudine, dell’importanza della poesia nella vita delle persone, della forza dei legami famigliari e di quelli di amicizia.
Ma ci sono anche altri temi importanti in gioco, come il ruolo della tecnologia nelle nostre vite; l’importanza di ogni elemento, anche minuscolo, per il funzionamento dell’ecosistema ambientale e sociale; il riconoscimento del valore della sensibilità (chi è sensibile – come Marcel e la nonna- è empatico e attento ai dettagli dei comportamenti altrui, persino degli esseri più piccoli come gli insetti) e soprattutto del coraggio, inteso come forza positiva, che può venire da sé stessi o dagli altri, e aiuta a superare o a resistere nei momenti di pericolo, di paura o difficoltà.
Linguaggio
Marcel vuole vivere, non si accontenta di sopravvivere. In quanto oggetto e soggetto del documentario del regista, s’interroga ad alta voce sul suo posto nel mondo. È piccolo ma pieno di vita e curioso dell’ambiente che lo circonda; è consapevole che ci sono dei pericoli ma s’ingegna per trovare delle soluzioni, affinché queste paure non gli impediscano di muoversi, nutrirsi, giocare. Il regista Dean, al contrario, è in un momento della vita in cui è bloccato, manca di vitalità, ed è solo. C’è dunque, oltre al film nel film, un parallelismo di costruzione anche a livello di personaggi, tra il piccolo Marcel, che ha perso la sua famiglia allargata, e Dean, che si è separato dalla sua compagna. Uniti dal caso, i due si aiuteranno a vicenda: Dean, infatti, insegnerà a Marcel com’è fatto il mondo, ponendolo di fronte alla sua vastità e alla sua complessità, mentre Marcel insegnerà a Dean a combattere contro l’apatia, e che stare insieme agli altri è la cosa che ci rende umani.
Vivere e non sopravvivere, significa infatti stabilire dei legami, e soffrire anche per quei legami (la fine di nonna Connie è una perdita durissima per Marcel), ma forti della presenza di chi resta e dei ricordi che ci rimangono in eredità.
Marcel è dunque lo strumento di uno sguardo diverso sulle cose. Ci dice che, come la solitudine non ha una faccia sola (e a volte, anziché fuggirla, abbiamo bisogno di cercarla), anche la tecnologia non è solo buona o cattiva: può essere utile (lo sarà a Marcel per rintracciare i suoi cari) ma solo tenendo presente che la community di Internet non è una vera comunità di affetti: è un pubblico, che può far sentire lusingati, ma non è veramente al nostro fianco.
Le dimensioni di Marcel ci parlano, infine, anche e soprattutto del valore delle piccole cose, che sono piccole per dimensioni ma non per importanza. Prendersi cura delle piccole cose – e delle piccole persone, vale a dire i bambini- ascoltarli, osservarli, può insegnare molto anche ai cosiddetti grandi.
Scheda didattica redatta da MARIANNA CAPPI