JOJO RABBIT (2019)
Regia: TAIKA WAITITI
Titolo originale: id
Nazionalità: Nuova Zelanda, USA, Germania
Anno di uscita: 2020 (Italia)
Genere: Commedia/drammatico/guerra
Durata: 108 minuti
Data uscita: 16 gennaio 2020
Cast (Attori principali)
Roman Griffin Davis: Jojo, Thomasin McKenzie: Elsa, Scarlett Johannson: Rosie, Taika Waititi: Adolf, Sam Rockwell: Capitano Klenzendorf
Cast Tecnico
Regia Taika Waititi, Soggetto tratto dal romanzo “Caging Skies” di Christine Leunens, Sceneggiatura Taika Waititi, Fotografia Mihai Mălaimare Jr., Montaggio Tom Eagles, Musiche Michael Giacchino, Scenografia Ra Vicent, Costumi Mayes C. Rubeo, Suono suono in presa diretta: Petr Forejt, Sound designer: Ai-Ling Lee, Tobias Poppe, Mix: Andy Nelson, Ai-Ling Lee, VFX: Jason Chen
Produzione: Carthew Neal, Taika Waititi, Chelsea Winstanley
Distribuzione: 20th Century fox
Intreccio e personaggi
Jojo è un bambino di dieci anni che vive con la madre Rosie nella Germania del 1944. E’ un esaltato sostenitore del regime nazista, odia gli ebrei e passa le sue giornate in compagnia del suo amico immaginario, una versione ridicola e grottesca di Adolf Hitler, interpretato dallo stesso regista. Dopo un incidente avvenuto a un campo della gioventù hitleriana Jojo rimane sfigurato e costretto diverse ore da solo a casa. Scopre così che Rosie, segretamente partigiana anti-regime, tiene nascosta Elsa, una giovane ragazza ebrea vecchia compagna di classe di Inge, sorella di Jojo morta da poco. I due saranno costretti a una forzata convivenza e anche attraverso alcune dolorose prove, da un’iniziale ostilità il loro rapporto muterà in una tenera amicizia, che porterà Jojo ad abbandonare le convinzioni naziste inculcategli dalla propaganda.
Temi
Il film è un coming of age narrato con gli occhi di un bambino solo e impacciato, che vorrebbe essere capace della spietatezza che i modelli del mondo adulto gli offrono, ma quando gli viene ordinato di uccidere un coniglio si rifiuta di farlo (da qui l’epiteto rabbit con cui viene preso in giro dai coetanei). E’ forte dunque il tema del senso di inadeguatezza e della ricerca di omologazione che accompagna spesso il passaggio dall’infanzia all’età adulta e non solo. In questa fiaba dolceamara troviamo una forte critica al nazismo e un messaggio radicale di ricerca della libertà fino al sacrificio (valgano come esempi la morte di Rosie, impiccata in quanto partigiana e del capitano Klenzendorf che per salvare Jojo dai russi si fa uccidere). Infatti, se la struttura sociale propone a Jojo un modello machista, monolitico e impregnato di razzismo (che per quanto presentato in maniera parodistica resta tale), quella “casalinga” ne è contraltare perfetto, sede di dialogo, ricerca di comprensione ed esaltazione della libertà (“Quale sarà la prima cosa che farai quando sarai libera?” chiede Jojo a Elsa “Ballare” gli risponde lei, anticipando il finale sulle note di Heroes).
Linguaggio
A livello di genere Jojo Rabbit si inserisce nel filone dei film-parodia del nazismo, che già negli primi anni ’40 aveva visto i suoi esordi con capolavori come Il grande dittatore (The great dictator, 1940) di Charlie Chaplin o Vogliamo vivere (To be or not to be, 1942) di Ernst Lubitsch. Lo fa però rinnovando completamente il genere con uno stile vivacissimo da commedia moderna piena di iperboli e situazioni grottesche, un montaggio frizzante e un utilizzo delle musiche di repertorio in maniera anacronistica (oltre al già citato finale con David Bowie, divertentissima la scena iniziale con le immagini di repertorio delle parate naziste montate su musica dei Beatles cantata in tedesco). La satira viene utilizzata per decostruire e ridicolizzare tanto il messaggio quanto gli atteggiamenti dei nazisti: attraverso l’iperbole si rendono esilaranti situazioni e personaggi (si pensi ad esempio alla scena del controllo della Gestapo a casa di Jojo in cui viene ripetuto per ben 31 volte Heil hitler!). Come già ne La vita è bella di Roberto Benigni (1997) però le risate sono foriere di riflessione e spesso lasciano spazio improvviso a scene strazianti, come quella della scoperta da parte di Jojo dell’impiccagione della madre.
Scheda didattica redatta da FLAVIA MONTINI