Indivisibili (2016)
Regia: Edoardo De Angelis
Titolo originale: id.
Nazionalità: Italia
Anno di uscita: 2016
Genere: drammatico
Durata: 100’
Cast (attori principali): Angela Fontana (Viola), Marianna Fontana (Daisy), Massimiliano Rossi (Peppe, il padre), Antonia Truppo (Titti, la madre), Toni Laudadio (Nunzio), Gianfranco Gallo (don Salvatore), Peppe Servillo (il professor Alfonso Fasano), Gaetano Bruno (Marco Ferreri), Marco Mario De Notaris (Nando), Antonio Pennarella (Salvo Coriace)
Cast tecnico:
Soggetto: Nicola Guaglianone; sceneggiatura: Nicola Guaglianone, Barbara Petronio, Edoardo De Angelis; Fotografia: Ferran Paredes Rubio; Montaggio: Chiara Griziotti; Musica: Enzo Avitabile; Scenografia: Carmine Guarino; Costumi: Massimo Cantini Parrini; Suono: Valentino Giannì (presa diretta); Lilio Rosato (montaggio del suono); Trucco (special make-up): Leonardo Cruciano, Lorenzo Tamburini; VFX: Makinarium; Produzione: Attilio De Razza, Pierpaolo Virga, per Tramp Ltd., O’Groove in collaborazione con Medusa film e Mediaset Premium; Produzione esecutiva: Linda Vianello
Distribuzione Italiana: Medusa Film
Data di uscita: 4/9/2016
Intreccio e personaggi
Viola e Daisy (le protagoniste) sono due sorelle siamesi diciottenni, “indivisibili” dalla nascita per aver in comune la zona del bacino che le costringe a vivere ogni esperienza in comune. Vivono in una casa abusiva sulla spiaggia di Castel Volturno insieme alla famiglia e il loro sogno è la normalità, ovvero potersi un giorno separare per vivere finalmente in autonomia (oggetto del desiderio). Il padre (l’antagonista) e l’intera famiglia sono però di altre vedute perché ne sfruttano cinicamente il formidabile talento canoro, portandole a cantare a eventi e matrimoni organizzati sul litorale domizio. Quando però le due ragazze incontrano il professor Fasano (l’aiutante), un medico che prospetta loro la possibilità di un’operazione di separazione, intravedono finalmente un nuovo orizzonte per la propria esistenza e spingono per avere i soldi necessari all’intervento. Tuttavia gli aiuti economici vengono loro negati prima dal padre – che ha dissipato gran parte dei loro guadagni al gioco – e successivamente da don Salvatore, un prete che vuole farne il simbolo della nuova chiesa che si sta edificando. Le due sorelle così fuggono di casa per provare a ottenere i soldi da Marco Ferreri, un ambiguo produttore musicale che ama circondarsi di personaggi particolari. Dopo aver ricevuto la somma necessaria però, decidono di fuggire con il malloppo in mare, rischiando di morire annegate. Quando vengono ritrovate e tornano a casa però, non sono più disposte a fare ciò che viene loro imposto.
Temi
Il tema centrale della separazione e del dolore che essa comporta è incarnato dal percorso esistenziale e narrativo di Viola e Daisy. A esso è direttamente collegato anche il tema dell’Identità, declinato nel rapporto che intercorre tra dipendenza e autonomia, tra retaggi culturali e spinte individuali che sono alla base della formazione della persona.
Non meno importante è poi il tema dello sfruttamento. Sulle due protagoniste viene esercitato dall’intera società – in primis dalla famiglia, ma anche dall’istituzione religiosa (rappresentata da don Salvatore) e dal mondo dello spettacolo (rappresentato da Marco Ferreri) –, e il suo denominatore comune è rappresentato dall’ignoranza sulle proprie condizioni e sulle possibilità di mutarle che connota ogni marginalità sociale. Tema che si definisce attraverso il contrasto tra una visione progressiva e una conservatrice-regressiva, tra quella scientifica e quella familistico-patriarcale e religiosa. Tra chi opera per cercare di migliorare la qualità della vita (come il medico) e chi invece vuole a tutti costi conservare lo status quo per mantenere i propri privilegi, economici o sociali (Peppe e don Salvatore).
Linguaggio
La vicenda è raccontata attraverso la lente del grottesco e il ricorso alla musica di Enzo Avitabile, utilizzata come una vera e propria guida. Sono però soprattutto le scelte di linguaggio a dare rilievo al dolore della separazione che è al centro del percorso narrativo. E che favoriscono sempre l’unione. Da una parte privilegiando l’inquadratura lunga (Long Take), che permette di collegare personaggi e situazioni senza “spezzarle” attraverso il montaggio (come ad es. nel bel pianosequenza dell’incipit). Dall’altra mettendo in risalto la simbiosi tra le sorelle attraverso piani che ne comprendano sempre entrambi i corpi (dai campi più larghi fino ai primissimi piani). L’ambientazione poi non viene utilizzata come semplice sfondo, bensì come elemento in grado d’investire di senso la narrazione. Connotando la marginalità dei personaggi attraverso la fatiscenza dei luoghi in cui agiscono, oppure costruendo la distanza della polarità sociale attraverso quella della dimensione spaziale – come nell’opposizione tra le case del litorale e la barca di Marco Ferreri, divise dal mare nel quale le due sorelle rischiano di annegare.
Scheda didattica redatta da Francesco Crispino