Il Ragazzo e l’Airone (2023)

Regia: Hayao Miyazaki

Titolo originale: Kimitachi wa dô ikiru ka
Nazionalità: Giappone
Anno di uscita: 2023
Genere: animazione 
Durata: 124’ 

Fasce età consigliate:
– 11 -13 

– 14 -16

– 16+

TRAILER

SCHEDA IMBD

Cast Artistico: Masaki Suda, Takuya Kimura, Kô Shibasaki, Yoshino Kimura, Shôhei Hino

Soggetto: Hayao Miyazaki Sceneggiatura: Hayao Miyazaki Cinematografia: Atsushi Okui Musica: Joe Hisaishi  Montaggio: Takeshi SeyamaRie MatsubaraAkane Shiraishi ProduttoriToshio SuzukiYoshiaki NishimuraTomohiko Ishii

Produzione: Studio GhibliTohoStudio Ponoc

Distribuzione Italiana: Lucky Red
Data di uscita: 1 gennaio 2024 (cinema)

Sinossi

Giappone, 1944. Un devastante bombardamento si abbatte sulla città di Tokyo e l’ospedale in cui è ricoverata la madre del dodicenne Mahito Maki è travolto da un incendio: la corsa disperata del ragazzo, che si lancia senza esitazione tra le fiamme, sarà purtroppo vana. Dopo un anno, il padre Shoichi, brillante progettista di aerei, si risposa con Natsuko, sorella minore della moglie deceduta. Ancora profondamente turbato dalla perdita della madre, Mahito è quindi costretto a trasferirsi in una nuova casa, nella tenuta di campagna di Natsuko, e non accetta di buon grado la gravidanza della zia-matrigna…

Temi

Proseguendo nel solco tracciato dal precedente Si alza il vento (Kaze tachinu, 2013), Hayao Miyazaki torna con la consueta creatività ma con tinte drammatiche, persino tragiche, a quelle ferite storiche e personali che mai si sono rimarginate: ritroviamo ne Il ragazzo e l’airone (Kimi-tachi wa dō ikiru ka, 2023) gli scenari della Seconda guerra mondiale, gli evidenti riferimenti autobiografici alla sua infanzia e ai suoi genitori, le riflessioni su una vita spesa in gran parte per tenere in equilibrio lo Studio Ghibli e il pensiero forse definitivo su un’eredità artistica apparentemente impossibile. Ricco di simboli, citazioni, rimandi, Il ragazzo e l’airone è anche uno stratificato omaggio all’amico, maestro e compagno d’avventura Isao Takahata, cofondatore dello Studio Ghibli scomparso nel 2018. Crepuscolare e testamentario, il film riesce a essere anche un inno alla vita, alla creatività, alla libertà. Un’avventura fantasy, con venature dantesche, abitata dagli affetti perduti del suo immaginifico creatore.

Linguaggio

Nella sequenza d’apertura de Il ragazzo e l’airone, per la prima volta in un suo lungometraggio, Hayao Miyazaki si concede la libertà di sperimentare, di allontanarsi un po’ dal suo stile chiaro e tondeggiante che lo ha accompagnato per più di mezzo secolo. Tra le furiose fiamme che avvolgono Tokyo e minacciano di portare via pure Mahito, non è difficile rintracciare delle suggestioni narrative e grafiche legate in particolare a due opere del compianto Isao Takahata: se il contesto storico e l’estrema drammaticità degli eventi richiamano immediatamente il medesimo scenario di Una tomba per le lucciole (Hotaru no haka, 1988), tragica parabola di due fratellini orfani sul finire della Seconda guerra mondiale, dal punto di vista stilistico rivediamo nei tratti deformati di Mahito una delle sequenze chiave de La storia della principessa splendente (Kaguya-hime no monogatari, 2013), quella della fuga rabbiosa e disperata della protagonista dal banchetto e dai suoi grotteschi pretendenti. La deformazione delle linee, apparentemente imperfette e traballanti, già ampiamente in uso nell’industria degli anime tra piccolo e grande schermo, è un’apertura stilistica che rende ancor più chiaro il talento puramente grafico di Miyazaki, da sempre in grado di ricoprire qualsiasi ruolo, da semplice intercalatore agli albori della Tōei Doga fino all’approdo alla regia cinematografica alla fine degli anni Settanta. Questa iniziale discontinuità grafica è d’altro canto accompagnata dall’eterno ritorno dei certosini cromatismi miyazakiani\ghibliani e di un character design immediatamente riconoscibile, sia nei personaggi umani sia nella vasta galleria di creature fantastiche: non un vezzo meramente citazionista, ma la (ri)costruzione e l’autoanalisi di un vasto mondo immaginario, una dimensione altra che riflette la nostra esistenza terrena.

Scheda didattica redatta da ENRICO AZZANO

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