Dunkirk (2017)
Regia: Christopher Nolan
Titolo originale: id
Nazionalità: Gran Bretagna, USA, Francia, Paesi Bassi
Anno di uscita: 2017
Genere: guerra/storico/drammatico
Durata: 106’
Cast corale (attori principali): Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard, James D’Arcy, Barry Keoghan, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance, Tom Hardy.
Cast Tecnico:
Regia, Soggetto, Sceneggiatura: Christopher Nolan, Fotografia: Hoyte Van Hoytema, Montaggio: Lee Smith, Scenografia: Nathan Crowley e Gary Fettis, Musica: Hans Zimmer, Suono: Mark Weingarten, Gregg Landaker e Gary A. Rizzo, Montaggio sonoro: Richard King e Alex Gibson
Produzione: Emma Thomas e Christopher Nolan per Synocopy Inc., RatPacDune Entertainment, Warner Bros Pictures
Distribuzione Italiana: Warner Bros Italia, Data di uscita: 31 agosto 2017 (cinema)
Intreccio e personaggi
1940, all’indomani dell’occupazione nazista della Francia migliaia di soldati alleati sono accerchiati lungo le spiagge di Dunkerque attendendo l’evacuazione prevista dall’esercito francese in un perimetro difensivo. Si tratta di giovani allo stremo, smarriti e disperati. Fra loro c’è anche Tommy (Fionn Whitehead, co-protagonista), un ragazzo dell’esercito britannico che riesce a raggiungere il molo sperando di imbarcarsi e salvarsi. I comandanti dell’esercito di Sua Maestà (Kenneth Branagh e James D’Arcy, co-protagonisti) sanno che Churchill ha predisposto un’evacuazione di almeno 30mila fra i propri soldati utilizzando anche barche civili che normalmente attraversano la Manica. Una di queste è il peschereccio del signor Dawson (Mark Rylance co-protagonista) che, fra mille difficoltà, mette in salvo alcuni militari altrimenti destinati a morire. Grazie a lui e alle altre imbarcazioni civili vengono salvati oltre 300mila militari. Contemporaneamente nel cielo avviene la battaglia aerea fra i caccia tedeschi e gli Spitfire alleati. L’ultimo a sopravvivere è il britannico Farrier (Tom Hardy, co-protagonista) che dopo aver protetto dall’alto le manovre di evacuazione sul mare atterra sulla spiaggia di Dunkerque senza carburante: inevitabile è la sua arresa ai militari nazisti che lo arrestano.
Temi
Racconto drammatico di un episodio realmente accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, Dunkirk è un grandioso ed epico affresco a sfondo storico che riassume tematiche specifiche del war movie affrontate però con l’intento di una dura condanna dell’agire bellico. Specie perché alla base vi è la rievocazione di una sconfitta (“Non si vince una guerra con le evacuazioni” dichiara uno dei personaggi). Se già così è chiaro il messaggio pacifista dell’opera, questo è maggiormente sostenuto dalla celebrazione di valori quali la solidarietà e la fratellanza fra popoli (“Io rimango per i francesi” annuncia il comandante inglese Bolton), la caparbietà a resistere sia per sopravvivere sia per adempiere al dovere patriottico che diviene squisitamente umanitario (le barche civili sfidano gli attacchi tedeschi pur di salvare i “nostri ragazzi”). A loro volta, i ragazzi messi in salvo e rimpatriati in Inghilterra vengono accolti da eroi benché rientrino da sconfitti: anche in questo caso è evidente la prevalenza del valore della vita rispetto a quello della causa bellica. Non per ultimo emerge nel testo di Nolan la volontà di rivisitare un fatto del passato per far riflettere su analogie col presente.
Linguaggio
Girato con pellicola IMAX a 65mm (per la prima volta montata anche su macchine da presa a mano) e a grande formato 65mm dotate di lenti innovative, e realizzato con la mescolanza di effetti speciali (visivi e sonori) analogici e digitali, nonché con l’uso di aerei, barche e oggetti vari d’epoca, Dunkirk è l’espressione di un’opera corale, grandiosa, spettacolare e “plurisensoriale” volta all’effetto immersivo del pubblico. Se tecnologia e materiali utilizzati hanno contribuito ad elevare all’eccellenza – quasi a livello di perfezione – la resa scenografica, altrettanto significativa è l’originalissima struttura del film, basata su tre linee narrative ciascuna riferita a un determinato arco temporale: la prima (Il molo) della durata di una settimana, la seconda (Il mare) di un giorno, la terza (Il cielo) di un’ora. In tal senso il montaggio che interseca i tre “spazi temporali” diventa protagonista di un linguaggio complesso e stratificato, certamente già nelle corde narrative di un regista che fin dai suoi esordi (Following, 1998 e Memento, 2000) ha sperimentato un uso non-lineare della narrazione facendone la propria cifra stilistica.
Visivamente, Nolan ha optato per molte inquadrature ad ampio respiro (campi lunghissimi) sfruttando al meglio l’alta definizione del formato della pellicola alternandole ad altre più “strette” nelle quali compiere movimenti di macchina adatti alla narrazione, ai personaggi e al loro “muoversi” nell’arco temporale in cui sono inseriti. L’aspetto cromatico è impostato e filtrato sulle tonalità del verde. Dal punto di vista sonoro grande contrasto è stato dato in fase di missaggio (i diversi livelli spaziali del suono sono notevolmente evidenziati) e la colonna musicale di Hans Zimmer è stata concepita con alta funzione narrativo/drammaturgica. Per lo straordinario lavoro compiuto sul montaggio (video e audio) e sul mix sonoro Dunkirk si è meritato tre premi Oscar.
Scheda didattica redatta da Anna Maria Pasetti