Cuori Puri (2017)
Regia: Roberto De Paolis
Titolo originale: id.
Nazionalità: Italia
Anno di uscita: 2017
Genere: drammatico
Durata: 115′
Cast: Simone Liberati (Stefano), Selene Caramazza (Agnese), Barbora Bobulova (Marta), Stefano Fresi (don Luca), Edoardo Pesce (Lele), Antonella Attili (Angela)
Cast tecnico:
Soggetto: Roberto De Paolis, Luca Infascelli, Carlo Salsa; Sceneggiatura: Roberto De Paolis, Luca Infascelli, Carlo Salsa, Greta Scicchitano; fotografia: Claudio Cofrancesco; Montaggio: Paola Freddi; Musica: Emanuele De Raymondi; Scenografia: Rachele Melladò; Costumi: Loredana Buscemi; Produzione: Carla Altieri, Roberto De Paolis per Young Films e RAI Cinema
Distribuzione Italiana: Cinema srl
Data di uscita: 24 maggio 2017
Intreccio e personaggi
Stefano (il protagonista) ha venticinque anni e vive a Tor Sapienza, quartiere dell’estrema periferia romana caratterizzato da un acceso conflitto sociale. Lavora come vigilante di un centro commerciale e un giorno si ritrova a inseguire una ragazza che ha rubato un cellulare. Quando la raggiunge decide però di lasciarla andare, ma di conseguenza viene declassato a sorvegliante di un parcheggio di un supermercato che confina con un campo rom. Agnese (la co-protagonista) non è una ladra abituale, ha compiuto l’azione per ribellarsi alla madre che le nega di possedere un telefono. Marta (l’antagonista) infatti è una donna bigotta, terrorizzata dalle possibili frequentazioni della figlia. L’unico ambiente che le permette di frequentare è quello della parrocchia, dove Agnese trova conforto nella figura di don Luca (l’aiutante), un catechista che ama relazionarsi direttamente con i ragazzi.
I due si rincontrano casualmente quando Agnese, accompagnando la madre che fa volontariato, si ritrova nel campo rom adiacente al supermercato in cui lavora Stefano. Tra loro si accende una scintilla e iniziano a frequentarsi. I problemi da affrontare sono tuttavia molti, perché Stefano deve risolvere problemi familiari e la sua ambigua frequentazione con il gruppo di amici che vive ai confini della legalità, mentre Agnese i suoi dubbi riguardo alla castità. Quando la ragazza perde la verginità, per paura della reazione della madre inventa di aver subito una violenza, generando in tal modo una serie di incontrollate reazioni.
Temi
L’incontro tra opposizioni: è questo il nucleo semantico attraverso il quale si articola la narrazione. Non solo Stefano e Agnese appartengono infatti a mondi culturalmente diversi, ma anche il territorio che abitano è fortemente condizionato da un profondo quanto evidente conflitto sociale. Tale aspetto del conflitto trova la sua espressione figurativa nella rete divisoria che divide il parcheggio in cui lavora Stefano dal campo rom, l’oggetto che serve anche a restituire visivamente la distanza tra i due ragazzi.
Il conflitto però è anche di natura individuale, in quanto i due giovani protagonisti entrano similmente in contrasto con il proprio mondo di provenienza. Cominciando a mettere in discussione sia i rapporti familiari, sia quelli di amicizia, a partire dai convincimenti che tali relazioni hanno prodotto su di loro. Importante oltre che efficace è dunque la descrizione di tali mondi – quello al limite della legalità, fatto di spaccio, sopraffazioni e violenze, dal quale viene Stefano; quello definito dalle ossessioni e dalle paure della madre dal quale proviene Agnese – perché l’osservazione di cui sono oggetto ne fa emergere le profonde contraddizioni di cui si compongono.
Linguaggio
L’intera vicenda è costruita su un doppio punto di vista, che alterna il percorso narrativo ed esistenziale di Stefano a quello di Agnese. La scelta linguistica che ne favorisce lo sviluppo narrativo è dunque fondata sul montaggio alternato, come è evidente fin dall’incipit. La sequenza d’apertura (Stefano che rincorre Agnese) è in tal senso assai significativa, non solo perché facendo da contraltare a quella finale definisce la struttura circolare del film, ma anche perché già contiene le scelte linguistiche designate ad articolare la narrazione. Come l’alternanza/opposizione tra i due personaggi (e dunque anche tra i loro mondi) che è tuttavia destinata a terminare in un incontro (nel medesimo spazio, quello dell’inquadratura). O come anche la definizione dei personaggi stessi – Agnese fugge (dal luogo dove ha commesso il furto, ma anche dal proprio mondo d’appartenenza), Stefano insegue (la taccheggiatrice, ma anche una diversa posizione sociale) – e la tipologia del punto di vista dal quale viene raccontata la vicenda, connotato da una prossimità verso i personaggi che serve a favorirne l’identificazione.
Scheda didattica redatta da Francesco Crispino